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Le giornate di sole di questo Luglio dispettoso sono davvero imprevedibili: le mattine limpide ti ingannano, perché ti fanno venire voglia di andare a pescare. Immagini che le carpe provino la stessa tua voglia di uscire allo scoperto. Basta pioggia, finalmente è estate!
I veri carpisti però non si fermano. Partono, e fanno del loro meglio per prendere le prede sognate! Anche un solo pesce basta e avanza; la canna piegata fino all’ultimo anello è la ricompensa per la noia del periodo freddo, quando togliersi la felpa equivaleva a prendersi un bel malanno.
E allora, eccoci sulle sponde, di nuovo in cava. Sembra finalmente estate. Un forte sole rende luminosa la mattina fin dalle prime luci dell’alba. Siamo arrivati agguerriti perché sappiamo che se i risultati della settimana scorsa sono stati così positivi, con il caldo non possono che migliorare. Magari miglioreremo lo score di catture, o forse prenderemo le grosse, chissà.
A differenza della volta scorsa, i pesci ci lasciano il tempo di mettere giù le canne. Gli spot li conosciamo a menadito e le nostre palline Dynamite sono subito in pesca. Mezz’ora dopo, ecco il primo acuto… l’avvisatore centrale sembra impazzito e la canna salta sul pod. Una partenza violentissima! Il combattimento è di quelli difficili, con il pesce che punta la sponda a sinistra dove può liberarsi su alcuni ostacoli sommersi. Forzo più che posso con la mia Velocity 10 piedi, che nonostante sia "solo" di 3 libbre è molto molto potente. Riesco a girare la testa al pesce, ma ne ha ancora: si rivolta e ripare. «Oh, se tira così è bella!». E infatti, poco dopo, a guadino finisce una lunghissima regina tutta muscoli.
Non faccio in tempo a scattare una foto che parte l’altra canna. La bobina del Big Baitrunner XTA gira all’impazzata, a causa di un’altra fuga pazzesca. Non so cosa abbiano i pesci oggi, sembrano delle formula uno! Ferro, ma la carpa continua ad andare. La fuga è lineare, a galla, e per qualche secondo penso sia uno storione. E invece no, è una specchi, più piccola della carpa precedente ma rotonda e gialla pastello. Nell’acqua limpida la riconosco subito mentre si dimena con il blowout in bocca ben saldo. Forse è un periodo fortunato, ma due pesci così, dopo neanche un’ora di pesca significano tanto…
La situazione si placa un po’. Abbiamo il tempo di fare ordine nel campo e di mangiare un boccone. Il sole bacia i grezzi delle Velocity e quasi mi abbaglia. A momenti, non mi rendo conto che la canna di destra sta sobbalzano. O meglio, vedo prima il cimino flettersi e poi la canna che vola giù dal pod: ci siamo, altro combattimento! Questa volta il pesce sembra voler mettere a dura prova tutto: canna, mulinello e filo Technium. Sono tranquillo perché ha un’altissima tenuta all’abrasione, ma l'istinto del pescatore è incontrollabile.
Il pesce vola spedito verso un gruppo di massi e capisco subito il suo intento: spaccare tutto e lasciarmi con un palmo di naso. A questo punto decido, o la va o la spacca: mano sulla bobina, blocco tutto e lascio che sia la canna ad ammortizzare e poi a bloccare la fuga. Preferisco slamare che “rompere” il pesce negli ostacoli. La cosa funziona, perché la carpa gira e fa un movimento ad arco per portarsi dalla parte opposta. Capisco che ora l’inerzia è dalla mia parte. Giro dopo giro, recupero la lenza fino al nodo dello shock leader. Ancora due evoluzioni e a guadino finisce una specchi molto più grossa delle altre due carpe. Quasi non ci credo: sembra un pesce “antico”: è scura, con una linea di scaglie sulla coda e un mosaico di specchi sulla parte alta della schiena. La guardo con rispetto mentre sta tranquilla sul materassino. Faccio due foto e mi rendo conto di quanto sia bello questo sole che ci sta baciando la pelle dopo tanti giorni scuri. Sì, me la sto proprio godendo questa giornata di pesca!
Il pomeriggio trascorre “tranquillo”: nel senso che prendiamo entrambi altri pesci, divertendoci con carpe “pazze” che vanno a destra e a sinistra non preoccupandosi di noi.
Al tramonto, quando il sole scende dietro gli alberi, un venticello fresco ci dice che è ora di andare a casa da mogli e bambini. Abbiamo avuto quello che cercavamo, e non possiamo chiedere di più a questo spot e a queste meravigliose carpe. Ci torneremo, e questa volta la sfida sarà ancora più bella. Perché se ci accontentassimo sempre, che carpisti saremmo?