Pubblicato il 03-10-2023 in Tutorial

WELCOME OCTOBER - Francesco Moni

È arrivato fra le gocce di pioggia, i fine settimana noiosi e i ricordi di una stagione alla trota passata. I pensieri tornano ancora alla stagione di pesca trascorsa, ai nuovi accorgimenti maturati e agli errori da evitare, perché nella pesca non si finisce mai di imparare. E sebbene la stagione sia appena terminata, la mente non può fare a meno di rivolgersi alla futura nuova stagione (ancora sei mesi, accidenti!) per testare quelle nuove astuzie appena acquisite, ma non ancora pienamente affinate.

È stata un’annata particolare, le piogge sempre più scarse hanno messo a dura prova i torrenti e i loro abitanti, ho visto tratti completamente asciutti e la conseguente morte di tutto quello che lo popolava, per non parlare dei prelievi di acqua scellerati da parte di industrie di vario genere. In alcuni casi hanno danneggiato irreparabilmente interi tratti di fiumi, fatti denunciati e sanzionati, ma se il ricavo è superiore alla multa, tutto diventa inutile. Tutto questo non semplifica la pesca alla trota, anzi la rende sempre più complicata!

Tutte le ragioni che ho appena elencato, mi hanno spinto alla ricerca di nuovi spot, sempre più selvaggi e isolati. Un aspetto noioso da un lato, perché non sai mai cosa trovi e soprattutto se trovi, ma dall’altro anche molto affascinante. Il pensiero di lanciare dove nessuno lo ha mai fatto prima, probabilmente un’utopia, è il sogno nel cassetto di ogni pescatore.

 

Vorrei aprire una piccola parentesi sul cambiamento climatico che stiamo vivendo.  Dati relativi alle temperature registrano un aumento medio di circa +1,0 °C e sempre da studi di settore è emerso solo che i mesi di febbraio e marzo sono da considerarsi “mesi freddi”, mentre in tutti gli altri la temperatura è in rialzo. Ai dati sulla temperatura si accompagnano quelli sulle precipitazioni, che quanto ad abbondanza complessivamente sono stabili, ma «concentrate in pochi mesi: molta pioggia a febbraio e marzo, meno pioggia del “normale” tra giugno e ottobre». Questi dati suggeriscono l’opportunità di un’ampia riflessione. Un progressivo cambiamento climatico influenzerà indubbiamente anche la pesca, assisteremo probabilmente a fiumi sempre più asciutti in gran parte dell’anno e a brevi periodi di onde di piena, che potrebbero sfociare anche in possibili disastri. Non sono in grado di spiegarvi a cosa assisteremo, il problema è assai complicato e influenzerà tutti a livello globale.

Ripercorrendo velocemente l’annata alieutica la posso divide in tre momenti ed estremizzando in tre tipologie di esche: la prima parte dedicata alle softbait, la seconda ai minnow, la terza ai rotanti.

I primi mesi dell’anno quando le temperature sono ancora rigide e l’acqua è ancora fredda si conferma la supremazia indiscussa delle softbait. Piccoli stick innescati su jig head di 2,5 – 3 gr con i loro movimenti rotatori risultano l’arma vincente. L’azione di pesca prevede recuperi lenti con lunghe pause, per cercare di stanare le trote che ancora sostano sui fondali. In questi mesi pescare vicino a piccoli nuclei abitati aiuta, solitamente in questi tratti troverete l’acqua più calda e la trota gradisce 😉

Con l’aumento delle temperature e l’avvicinarsi della primavera le nostre amiche si risvegliano e si  attivano, e inizia il divertimento. In questi periodo solitamente frequento i torrenti di fondo valle che hanno ancora una portata d’acqua accettabile ma soprattutto una maturazione diversa rispetto a quelli ad alta quota, dove tutto è rallentato. Alle softbait che ancora hanno il suo perché d’ora in poi con recuperi veloci nei correntoni associamo i minnow.

Il sole inizia a scaldare l’acqua e la frenesia alimentare della regina del torrente risponde con i suoi attacchi decisi e violenti, la tarda primavera è il momento dei minnow.

 

Arriva l’estate, il caldo e saliamo in quota alla ricerca di acqua e temperature più adatte. Da prediligere come per tutti i predatori, in questo periodo tassativamente, i cambi di luce; alba e tramonto. Estate è sinonimo di caldo, sole e rotanti, ebbene si i rotanti danno il loro massimo risultato in quelle giornate soleggiate dove il sole si specchia nell’acqua. I flash accecanti della paletta dei rotanti sono un’arma letale per la trota.

 

In attesa di tutto questo, consoliamoci con i ricordi, una sana manutenzione della nostra attrezzatura, sbirciamo le novità che presto saranno presentate nei vari saloni, e qualche uscita in laghetto per mantenere il giusto allenamento. Prossimamente vi parlerò proprio di questo!!!

 

FRANCESCO MONI