__
Per me il massimo della pesca è la ricerca del pesce da trofeo, ma oggi vi voglio parlare di una tecnica semplice, divertente ed estremamente catturante la pesca a tai rubber con i nostri baku baku.
Con questa tecnica si potranno catturare pesci prettamente di fondo, in particolare pagelli, pagri e scorfani.
Serve una canna col cimino estremamente sensibile che non si impicchi sotto il peso dell'esca e con una bella azione progressiva che permetta di pescare con fili sottili: io utilizzo la Technium tai rubber e la engetsu bb.
La prima la preferisco quando pesco un pochino più pesante e soprattutto quando guarnisco il baku baku con strisce voluminose; la seconda la prediligo in acqua più bassa, quando pesco con le esche nude o con le grammature più leggere.
Non bisogna preoccuparsi, io sono estremamente pignolo; potrete gestire molteplici situazioni e grammature con entrambe.
Come mulinello utilizzeremo dei piccoli rotanti di taglia 201 o 301 (ad esempio il nostro Tranx 301) caricato con un trecciato piuttosto sottile: io uso kairiki dello 0,13 o dello 0,10 al quale collegheremo un terminale lungo intorno ai 3 metri in fluorocarbon (Ocea Leader o il nuovo Yasei Predator Fluoro) di diametro dallo 0,24 allo 0,40 a seconda della situazione e del fondale.
Ora veniamo all'esca; come dicevamo Shimano Baku Baku.
Il Baku è un kabura di nuova concezione, molto catturante, composto da una testa in piombo che è libera di muoversi lungo il finale e delle appendici in gomma che producono in acqua delle leggere vibrazioni, simili a quelle prodotte dalle zampe dei gamberi mentre si spostano sul fondo...
Si può pescare in due modi: o con una tecnica piuttosto dinamica fatta con le esche nude, oppure una pesca un pochino più statica fatta aggiungendo strisce di calamaro o altre esche al nostro baku baku.
Nel caso vogliate provare a pescare con le strisce di cefalopode vi lascio un piccolo trucchetto: modificate il baku baku allungando i suoi assist, in questo modo innescare la striscia risulterà più agevole.
Gianluca Aramini