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Sono molto fortunato nel poter vivere a due passi da un lago molto bello sotto ogni punto di vista, il lago di Castel Gandolfo. E’ il lago in cui ho imparato a pescare e dove pesco ogni volta che ho un po’ di tempo. Non è un lago da gare, è un lago dove mi dedico alla pesca per “piacere” e quando lo faccio il mio obbiettivo sono i pesci di taglia, in particolare il pesce bianco, grosse tinche e grosse scardole, impostando la pescata su queste specie. Il lago è popolato anche da carpe di ogni taglia ed amur ma col tempo ho imparato ad evitare esche, pasture e soprattutto pasturazioni che possano attirare anche loro. Quest’anno però ho deciso un giorno secco, circa 8 ore di pesca di dedicarmi alla ricerca degli amur usando un approccio più leggero rispetto al carpfishing tradizionale, non canne da 3 libbre, 3 libbre e mezzo ma specialist da 1 libbra e 75, le Vengeance Barbel Power, canne da barbo da 12’ che utilizzo generalmente quando mi trovo ad insidiare carpe entro i 10 kg in fiumi, laghi e cave, cima avon e un mulinello capiente e potente un Ultegra CI4 XT-B 5500, necessario per queste tipologie di approccio.
Niente Vengeance Classic da 1,50 lbs ma canne più potenti, so benissimo che pesci di una certa mole come gli amur di Castel Gandolfo che possono superare i 20 kg richiedono canne più dure ma non troppo, gli amur qui esplodono la loro rabbia generalmente solo a tiro di guadino e li serve una canna che pieghi ed un mulinello dotato di una frizione sensibile, ero certo che la mia attrezzatura anche se può sembrare sottodimensionata è sufficiente. In bobina Technium 0,28 diretto, in questa sessione sono con Maurizio ed ho la fortuna di poter usare la sua barca per poter calare, un gran carpista ed amico sincero. Siamo in una zona in cui il fondo digrada lentamente ed è di una sabbia ricoperta da un sottile strato di fango, un substrato tuttavia duro dove il pesce può alimentarsi agevolmente.
La mia montatura prevede un method feeder XL scorrevole ed un finale in trecciato da 15 lbs con un amo del 10 senza ardiglione ed un innesco formato da una boilies da 10 mm ed un chicco di mais giallo pop up in testa a bilanciare l’innesco, amo steso e boilies poggiata appena tenuta leggera dal chicco di mais e fermata in basso da un float stop. Il capello è di 1 cm, l’amur tende a mordere l’esca, non ad aspirare come la carpa ma con un amo piccolo ed un’esca piccola si può staccare lo stesso dall’esca per avere una maggiore rotazione e possibilità di far presa nella bocca del pesce, non usando inneschi grossi è una scelta corretta, ho notato nel tempo grazie all’esperienza di molti amici carpisti che le esche piccole rendono molto di più delle esche grosse per le erbivore di Castel Gandolfo.
La mia boilies è una Dynamite White Chocolate e Coconut Cream da 10 mm, dolce e di colore bianco sporco mentre la pastura è una pastura al pesce dolce che uso con frequenza nel lago, la Swim Stim Match, può apparire una scelta strana ma l’esperienza delle molte sessioni parla chiaro. La parte più importante dell’approccio però è la pasturazione, la pasturazione per gli amur non è a pastura e pellet, affatto, attireremmo sulla nostra esca scardole e tinche e qualche carpa ma è a fioccato e tiger nut, Dynamite Baits produce delle tiger nut, le Monster Tiger Nuts in contenitori richiudibili da 2 litri e mezzo (poco meno di 1 kg e mezzo) già pronte all’uso, sia tritate, che intere, che al peperoncino, io ho usato le classiche e le mini mettendone circa 15 per ogni palla di fioccato.
L’amur è un pesce che si può pescare in due modi, o scegliendo una zona, pasturandola ed attendere che arrivi oppure “a vista”, ovvero notare dove salta e proporgli l’esca esattamente li con poca pasturazione e questo è esattamente ciò che ho fatto, davanti a me notavo dei salti sporadici ma sempre negli stessi punti, a 60 metri leggermente a sinistra e a 50 spostati sulla destra, ho così deciso di calare esattamente li, allineando la mia lenza alle boe a distanza che sono un grosso aiuto. Ad ogni calata sceso il method lasciavamo cadere non più di 5 palle di tiger nuts e fioccato, un approccio molto minimale e ristretto, con attese in pesca di circa 1 ora e mezza per un totale di forse non più di 4 calata su ciascuna delle due Vengeance. Le intuizioni si sono rivelate perfette, ho avuto tre partenze per 1 scardola ingorda e due amur di cui uno di 12,5 kg ed un 16,5 kg corto e alto davvero bello che mi ha reso soddisfatto in toto della sessione e dell’approccio, con una attrezzatura perfettamente in grado di salpare da riva senza uscire in barca pesci di questa mole, con i quali ho combattuto solo negli istanti finali quando a tiro di guadino in una sessione pre estiva di solo poche ore. Sono un agonista a feeder ma come dico sempre prima di esserlo sono un pescatore e la pesca a feeder a me piace in tutte le sue varianti, da quella a method in gara a quella classica agli approcci specialistici, unico rammarico è che gli impegni non mi hanno permesso di ripetere questa sessione ma probabilmente ora che mi leggete potrei essere al lago di Castel Gandolfo con le mie due specialist!
Francesco Di Veronica
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