__
La lacustre del lago di Garda è una trota particolare, una trota che non è stazionaria ma che va avanti e indietro alla ricerca del suo pranzo: una trota velocissima, una trota forte, una trota furba! È un pesce dalla forma affusolata, come un missile siluro, snello, magro e dalla grossa testa, con grandi mandibole e grossi denti…
Di un grigio luccicante, pochi puntini neri e ventre bianchissimo, le sue pinne sono perfette, grandi. La pinna caudale, quella dietro, è molto grande e serve a darle una grande spinta: è il suo timone e le fa compiere veloci manovre. Che altro dire? È una trota diversa dalle altre: è più vicina a un salmone che a una trota di fiume. E la sua forza è davvero memorabile.
Due le modalità di resistenza alla ferrata: la partenza dritta anche a sgusciare fuori dall’acqua e la classica piroetta su sé stessa, l’arrotolamento per liberarsi. Si nutre prevalentemente di altri pesci e non ha paura delle dimensioni della preda, ma attacca decisa anche artificiali grandi.
Il luogo di pesca
Il luogo classico è quello dove c’è più pesce foraggio o dove alcune prede vengono in frega o cacciano a loro volta, lontano dalla riva, dove il fondale scende gradualmente. A 40-50 metri dalla riva, dove fanno le loro rotte per spostarsi avanti e indietro nel lago in cerca di prede, le trote seguono i banchi di pesce foraggio, di alborelle e lavarelli. In inverno le troviamo sotto il pelo dell’acqua, difficilmente in profondità, e le si vede a volte cacciare fino a riva, all’alba. Ma al primo sole si allontana e non vi fa ritorno fino a sera. L'estate le troviamo invece più al centro del lago, in cerca delle acque più fredde e profonde.
Con cosa l’ho pescata?
Iniziamo dalla canna, una 2,70 m in due pezzi. La potenza di lancio è 10-30 g, Questo tipo di casting mi permette di sentire meglio anche gli artificiali che pesano meno di 10 g, e di lanciare fino a 15 g.
Ho usato una Shimano Technium DF M 10-30, La canna deve assorbire bene i colpi e non perdere mai la tensione.
Ponderare l’attrezzatura alla preda è importante, e questo i pescatori più esperti di noi lo sanno sempre.
Il trecciato e non il nylon (per me), perché vado più lontano con un diametro inferiore e ho una maggiore resistenza. Ho l’immediatezza della abboccata (fondamentale), faccio lavorare meglio il mio artificiale perché lo sento, ma devo stare attento agli scogli sul fondale che posso trovare.
Uso Power Pro di colore verde. L’assenza di memoria e di allungamento ti aiuta molto in questo tipo di pesca.
Perché non il nylon? Mah, perché, sulle lunghe distanze, l’allungamento ti fa perdere la sensibilità all’abboccata, al tuo artificiale e alla ferrata. Non basta? Rispetto al trecciato la resistenza al nodo è minore. Che vogliamo fare? Lo vuoi perdere questo pesce?
Il mulinello
È importante, basilare. Deve essere di buona resistenza e durata, fatto a posta per contenere una buona metratura. La misura minima che consiglio è un 3000 o 4000, caricato con almeno 120 m di buon trecciato.
Gli artificiali
Uso esclusivamente minnow Rapala, dai 9 ai 12 cm e oltre a volte.
Da prediligere artificiali veloci che hanno una buona lanciabilità, perché bisogna andare lunghi. I miei modelli preferiti sono i Flat Rap, X-Rap Countdown e Bx Minnow Balsa Extreme.
Livrea molti dicono che sia ininfluente, io dico che scelgo sempre una livrea simile al pesce che vado a cacciare o al suo pesce foraggio e ho fiducia della mia visione.
Il Rapala è un artificiale fantastico, ma ha due segreti, a mio avviso. Il primo è che la varietà non è a caso: Countdown, Flottant, Balsa Extreme, Scatter, X-rap. Sono artificiali diversi che lavorano in modi diversi, e conoscere come funzionano aiuta a capire cosa ti serve. Gli artificiali Rapala lavorano a profondità massime e minime stabilite: prestaci attenzione! Il secondo segreto è che questi minnow vogliono essere animati dalla tua mano e dalla tua creatività: a questo punto diventano infallibili.
Le minuzie che fanno la differenza
Le ancorine, le girelle i moschettoni, il nodo… Pensa a quanto sarebbe brutto perdere un pesce perché un’ancorina si rompe, o un nodo cede, o si apre un moschettone (se lo usi). Pensa che lì è solo colpa tua, perché non hai dato peso alle minuzie.
Il risultato!
Il risultato di tutto questo impegno, dedizione, passione, sopportazione e pazienza è la cattura.
Il sogno che si realizza: prendere una trota lacustre con una canna e un pesce finto; fregarla con un pezzo di balza (con rispetto) e poi lasciarla ritornare al suo ambiente.
Di seguito alcune delle catture di questo mese e dello scorso anno. Prima di lasciarvi alle foto un ringraziamento ai Rapala, perché mi hanno permesso di prendere questi pesci stupendi, e a Nicola, che è un compagno di pesca formidabile e una persona vera e corretta. Ultimo, ma non ultimo, vorrei ringraziare mio padre, che mi ha attaccato questa passione che non si lava via e mi spinge ogni volta a insistere e non mollare. Grazie a tutti, ma questo è solo l’inizio, in attesa del pesce della vita!
Alessio Turriziani