Pubblicato il 13-05-2016 in Tutorial

Rapala, ambienti e situazioni: la Laguna

Laghi “salati”

Le lagune sono abbastanza frequenti lungo le nostre coste ed alcune di esse ben popolate da pesci predatori di taglia. Sono bacini naturali collegati al mare tramite canali, in molti casi le maree contribuiscono a un ricambio idrico poiché gli apporti di acqua sono sempre piuttosto scarsi. I fondali sono generalmente bassi e di tipo sabbioso o misti sabbia-limo. 
La laguna è costituita da un bacino di acque salmastre, di solito basse e cosparse di piccole isole o paludi, e si forma prevalentemente in prossimità degli estuari dei fiumi. Nel nostro Paese, le maggiori lagune si trovano soprattutto presso le coste adriatiche centro-settentrionali, dove il Po e altri grandi fiumi sfociano nell’Adriatico, ma non mancano anche al Centro-Sud e in Sardegna.
In genere, questi particolari ambienti sono parzialmente separati dal mare da banchi di detriti fluviali; l’acqua, però, circola ugualmente, quindi anche questi habitat tranquilli e riparati sono soggetti a correnti e maree.

C’è laguna e laguna

Isolate e in comunicazione col mare

Tutte le lagune originano dal mare, ma la loro “dipendenza” dall’acqua salata può essere differente. Possiamo così dividere le lagune in due tipologie. La laguna definita “morta” assomiglia molto a uno stagno d’acqua dolce, dove la salinità dell’acqua può essere elevata e la circolazione dell’acqua molto scarsa o nulla addirittura. Dal punto di vista dello spinning questo tipo di laguna non attira molto poiché la presenza di pesci predatori è sempre piuttosto limitata dato l’isolamento col mare aperto. Molto più interessante è invece la laguna “viva”, ossia in comunicazione costante col mare attraverso canali e spesso collegata anche a tratti di fiumi vicino alle loro foci. Qui si viene a creare una situazione ottimale poiché l’acqua dolce del fiume e quella salata del mare si mescolano creando un ambiente pullulante di vita e frequentato da specie ittiche “eurialine”, ossia pesci in grado di sopportare le variazioni di salinità dell’acqua. Fra questi la spigola che qui trova l’ambiente ideale per cacciare e riprodursi e che spesso viene attivamente allevato da cooperative di pescatori professionisti.

Spigole e Rapala in laguna

Regina incontrastata in laguna, la spigola è la specie “eurialina” che meglio si adatta al variare della salinità in questo particolare ambiente. È anche il predatore che sa sfruttare meglio i fondali lagunari, generalmente poco marcati e ingombri di vegetazione acquatica. Quando non in caccia, il branzino si intrattiene nelle buche a centro laguna, o nei canali più fondi del sottoriva cosparsi di banchi di posidonie. Carnivoro al vertice della catena alimentare, non è specializzato in lunghi inseguimenti, preferendo sostare nelle buche e nei canali formati dalla posidonia e sfruttando questi nascondigli per cacciare le sue prede. Ma quando si scatena in caccia, esso si porta anche in acque basse producendosi in spettacolari cacciate a danni di piccoli cefali, latterini e pesce foraggio.
In questi momenti la spigola non sosta vicina al fondo ma mantiene una posizione verticale, dietro le piante acquatiche di posidonie, cercando di mimetizzarsi e attendendo pazientemente il passaggio di qualche preda. Spesso, anzi, la spigola si spingerà bene all’interno della vegetazione per rendere ancor più efficace la sua strategia di caccia.
Serviranno quindi Rapala dall’affondamento limitato, piuttosto leggeri ma con un movimento vivace. L’XRap Saltwater, scelto nella misura più piccola da 10 centimetri e dotato di movimento “slashbait”, è perfetto per queste situazioni. Lo recupereremo a scatti e rilasci ai margini dei banchi di posidonie, a imitare un piccolo cefalo o un latterino in difficoltà. Nei canali più fondi, invece, nulla di meglio di un X-Rap Subwalk recuperato con la cadenza “walking the dog”.