Pubblicato il 04-05-2016 in Prodotto

Canna Ocea BB Bluefin 225 Shimano

Se si parlasse di impiegare una canna da Tonno per jiggare da terra in Mediterraneo qualcuno potrebbe storcere il naso e considerarla esagerata, ma in alcuni contesti come ad esempio le scogliere naturali, formulare l'ipotesi della presenza del big fish e scegliere conseguentemente un'attrezzatura medio - pesante rispetto ad attrezzi leggeri credo sia semplicemente una preferenza tecnica dettata dagli obiettivi di pesca. Lungo le nostre coste girano grandi predatori come il Tonno Rosso, la Ricciola, il Dentice tra i più comuni e tante altre specie ''impreviste'' potrebbero capitare a tiro di lancio, magari proprio in quel momento, che potrebbe essere quello giusto o quello sbagliato, solo in base al nostro equipaggiamento.

Dopo alcune sconfitte epiche, per me è arrivata la volta in cui ero preparato. Nel dettaglio dell'avvenimento, la canna in uso è diventata devastante quando si è trattato di contrastare le potenti fughe prima e poi di dover "sradicare" il pesce dal fondo roccioso, forzando il combattimento per poter concludere con successo una battaglia memorabile.

La canna in questione è la Shimano Ocea BB Bluefin Metal Jig, che come preannunciato dal nome, ha un'azione concepita per far volare ad alte velocità metal jig ed altre esche piombate da terra. Lunga 225cm, nel  lancio gestisce fino a 80gr, ma può essere utilizzata anche per esche con qualche grammo in più.

Leggera e comoda a sufficienza, grazie ai 265gr di peso, si adatta discretamente bene per animare anche altri tipi di esche, come long minnow, jerkbait, ed esche da superficie. 

Durante le prove, il range migliore si è mantenuto tra i 35gr ed i 70gr per quanto riguarda Metal Jig e Bucktails che producono meno attrito in fase di gittata, consentendo sempre lanci agevoli e non faticosi; con altre tipologie quali minnow, pencil bait ed esche più voluminose è stato necessario salire di peso fino ad almeno 50gr per avere più confort nel lancio.

Si tratta un attrezzo compatto ed adeguato anche per l'utilizzo in acque oceaniche. Potente e sensibile allo stesso tempo, grazie alla struttura offset ed il fusto HTC 200 + Biofibre, regala soddisfazioni  quando si tratta di forzare qualche big fish in condizioni estreme.  

La schiena della canna accompagna bene le testate del pesce, per poi mostrare i muscoli quando i più "cazzuti" prendono la direzione sbagliata ed è necessario fargli cambiare direzione di prepotenza!

Dà sensazione di sicurezza anche quando la presa sulla canna è molto alta, per riposare le braccia. Entrambi i rivestimenti dei manici in Eva sono di buona fattura specialmente se proporzionati al'uso scellerato che ne viene fatto durante i viaggi di pesca in scogliera.

Il ginmbal in gomma con crociera incavata e smussata unitamente al lungo manico ed all'alta impugnatura superiore, fanno il loro sporco lavoro durante i combattimenti più lunghi e complessi nell'utilizzo da terra.

La placca porta mulinello ha tenuto alla perfezione senza perdere mai un millimetro di presa sui mulinelli con i quali è stata accoppiata, specie durante i combattimenti. Stesso discorso può dirsi sia per l'innesto offset preciso e solido, che per l'anellatura nonostante l'uso gravoso al quale è stata sottoposta la canna, per lunghi periodi di non risciacquo, cadute accidentali (e non) e trasporti ''di fortuna''.

Questa canna è stata accoppiata con mulinello Saragosa SW 6000 per la pesca in acque tropicali e con Spheros 5000SW per l'uso in Mediterraneo, risultando in entrambi i casi, ben equilibrata.

Divertente anche con i lottatori più piccoli, ai quali risponde prontamente sui vari tentativi di fuga e ricerca della tana, trasmettendo comunque tutte le evoluzioni dei pesci grazie alla sensibilità della punta.

 

In definitiva, non dimenticando l'utilizzo per cui è stata ideata, ovvero quello da barca sulle mangianze di tonni rossi di media taglia, può confermarsi come un attrezzo ideale per diversi tipi di viaggi tropicali, ma che non disdegna assolutamente usi intraprendenti dalle nostre coste Mediterranee.

Andrea Giardina