Pubblicato il 22-04-2016 in Tutorial

Rapala, ambienti e situazioni: La scogliera

Le scogliere

La scogliera è il classico ambiente che fa sognare l’appassionato di spinning marino. Un ambiente suggestivo, in genere formato da rocce di varia natura, soggette all’erosione del mare e degli agenti atmosferici.
Come per le spiagge, anche le scogliere possono essere divise in diverse tipologie: quelle a picco sul mare, impervie e difficili da affrontare e quelle basse, più praticabili, con tratti misti che lasciano spazio a brevi spiagge sabbiose o ghiaiose.

Parlando della scogliera a picco, una ulteriore divisione va fatta tra punta e falesia: la punta è uno spot perfetto poiché spesso si spinge fuori dalla linea di costa e raggiunge profondità interessanti. Una punta rocciosa ben posizionata lungo
le direttive delle correnti diventa un ottimo posto per insidiare i predatori che qui si avvicinano molto alla costa, agevolati dal brusco innalzarsi del fondo marino. Le correnti ossigenano l’acqua portando sostanze nutrienti alla flora e alla fauna bentonica e dando origine ad una catena alimentare ricca e variata. È l’ambiente preferito dal barracuda, dal dentice, dalla ricciola e dai vari pesci pelagici come la lampuga ed i tunnidi.
Il fondale sotto una falesia alta è generalmente la continuazione subacquea della scogliera sovrastante e bisognerà cercare tutte le variazioni morfologiche che possono creare una discontinuità nel fondale marino. Per esempio, una grossa spaccatura che rompe la falesia sovrastante sicuramente continuerà sott’acqua e offrirà ripari e tane agli Sparidi che sono prede di dentici e barracuda. Oppure una frana più o meno recente causata dal moto ondoso e dall’erosione marina avrà sicuramente creato sotto la superficie una distesa di massi e ciottoli accatastati a formare tane e grotte sottomarine, sicuro rifugio per avannotti e cefalopodi.


La caletta, cioè una piccola insenatura caratterizzata da una rientranza della costa e da due punte laterali; rappresenta un caso a parte. Quando il moto del mare si sta attenuando in scaduta di mareggiata non perpendicolare alla linea di costa, all’interno delle caletta troveremo un mare praticamente calmo, mentre l’estremità dell’insenatura esposta verso il senso di arrivo della corrente svilupperà dei produttivi giri di corrente con vortici d’acqua e sollevamento di sedimenti: questi spot sono pattugliati da predatori che difficilmente amano trovarsi in acque basse come i dentici, i barracuda e stagionalmente le lampughe e le ricciole negli strati più alti della colonna d’acqua.

Spesso ottimi spot si trovano in prossimità di falesie alte ma difficilmente affrontabili da chi non ha esperienza ed attrezzatura alpinistica: in questi casi sconsigliamo vivamente di affrontare postazioni alte se non in possesso di adeguate protezioni. Le scogliere basse appaiono decisamente più praticabili ed hanno scogli affioranti che rompono le correnti e il moto ondoso, dando riparo ai piccoli pesci: è qui che spesso transitano in caccia i predatori.
È uno degli ambienti migliori dove cercare la spigola che caccia tra gli scogli affioranti anche in pochi centimetri d’acqua alla ricerca di granchi e altri crostacei, ma anche altri predatori richiamati dal pesce foraggio.
Spesso tra le rocce affioranti si trovano formazioni rocciose piatte e di dimensioni rilevanti, a volte tappezzate di molluschi e abitate da gamberetti e granchi; qui è produttivo pescare in occasione di moto ondoso rilevante perchè nel gradino formato dalla piattaforma il predatore attende che le onde di ritorno portino fuori i piccoli crostacei che hanno avuto la sfortuna di essere strappati dal loro habitat.

Rapala da scoglio

I Rapala più adatti ad affrontare le scogliere sono quasi tutti quelli di materiale plastico che la Casa finlandese offre a catalogo. Bisognerà tuttavia fare una selezione in base al fondale antistante e alla situazione dei venti.
I fondali maggiori, che di solito troveremo ala base delle scogliere a picco, possono essere ottimamente affrontati con i Rapala muniti di paletta deep: X-Rap Deep, X-Rap Magnum, Clackin’ Magnum, Countdown Magnum, Maxrap Fat Minnow.

Se le condizioni del mare sono tranquille possiamo anche tentare di fare una pesca a saliscendi dalle scogliere a picco col Rapala Jointed Clackin’ Rap o col Clackin’ Rap.
Dalle scogliere basse e di tipo misto, che si affacciano su fondali meno marcati, possiamo usare tutte le misure disponibili del MaxRap, il Clackin’ Minnow e l’X-Rap Saltwater. Per i pelagici diventa efficacissimo l’uso dei Rapala topwater come popper, skipping lures e WTD che oltre a dare risultati straordinari anche in presenza di un leggero moto ondoso, hanno la qualità di fare da teaser nel richiamare i predatori.

Il paradiso della spigola

Le scogliere caratterizzate da rocce poco ripide che danno su fondali misti non troppo profondi e che alternano rocce a calette sabbiose sono il regno incontrastato della spigola. La varietà di situazioni ambientali richiede una ricerca metodica, di solito gli spot migliori sono costituiti da improvvisi salti di profondità, buche sottoriva, rocce affioranti al largo, banchi di posidonie.

Anche la condizione vento-onde ha la sua importanza: meglio pescare con mare in scaduta o lievemente mosso, con acqua torbida e molta schiuma superficiale che attivano l’istinto predatorio della spigola inducendola a cacciare molto sottoriva. Con Rapala di superficie quali il MaxRap o l’X-Rap Saltwater avremo abboccate da cardiopalma a pochi metri dalla nostra canna!